Gare: Riserve di Caneva e Polcenigo (PN)

È stata una manifestazione decisamente ben riuscita quella che, il 25 agosto scorso, ha avuto luogo in provincia di Pordenone e ha visto coinvolte le riserve di caccia di Caneva e Polcenigo.
L’evento, incentrato su prove di lavoro non ufficiali su lepre, è stato organizzato dalla Società Italiana Prosegugio con il patrocinio del presidente Gianni Padoan e del vicepresidente Ivo Croda, e ha coinvolto 5 batterie partecipanti per un totale di 22 concorrenti, giunti da tutto il Triveneto, con 7 mute di segugi, 14 coppie e 3 singoli. Ospiti graditi in qualità di giudici sono stati Federico Alberti, Onorio Andriolo, Piergiuseppe Bravin, Luigi Capovilla e Pietro Carlet. È piuttosto affollato il raduno mattutino delle ore 6.30, che avviene come al solito nella piazza sotto il castello di Caneva.
La giornata si preannuncia impegnativa, con tutti questi cani da giudicare. Ci accodiamo quindi senza indugio alla terza batteria, insieme alla quale ci portiamo nella zona di Pian de Salere, dove, in condizioni climatiche discrete, ha luogo la prima prova, avente come protagonista la coppia di Segugi dell’Appennino di Andreino Sandrin di Orsago, Irma e Gianna. I cani effettuano quasi subito lo scovo di una grossa lepre, che da una bassa sterpaia quasi ci sfreccia tra i piedi nell’attraversare il sentiero che taglia il bosco.

L’articolo prosegue a pagina 30 del numero 19 di “Lepre Cani e Caccia” in edicola.

Tra caccia e prove di lavoro

Negli anni abbiamo pubblicato con piacere e in diverse occasioni pagine di Gionata Amorini, lo abbiamo intervistato chiedendogli quale era la sua idea di muta soprattutto nella fase di addestramento e di prove lavoro, dove i suoi segugi in un tempo stabilito devono dare il meglio di se. Reduce dalla Coppa Europa in Francia oggi lo incontriamo durante una giornata di caccia.
Siamo alla seconda settimana dopo l’apertura alla stagione di caccia alla lepre 2019, il tempo è a nostro favore dove il cielo azzurro ci permette di vedere l’orizzonte e il panorama bellissimo della zona dei comuni di Matelica ed Esanaotia.
Si parte, una volta sistemate le poste Gionata apre lo sportello della macchina e la bellissima muta di segugi italiani a pelo raso fulvi alle prime luci del sole sembra che cambiano colore nel correre tra i terreni di caccia.

L’articolo prosegue a pagina 24 del numero 19 di “Lepre Cani e Caccia” in edicola.

Personaggi: Il sangue di Giovanni Zaccagno continua a scorrere e a correre dietro le lepri di tutta Italia

A un anno dalla scomparsa del grande allevatore abruzzese,le figlie Elisa e Marianna portano avanti la strada tracciata in anni di passione e sacrifici.
Dopo aver trasmesso il sangue a generazioni di segugi e segugisti, i cani di Giovanni Zaccagno corrono ancora dagli Appennini Abruzzesi fino alle Alpi Orientali. Sì, perché l’allevatore di Arischia, scomparso a ottobre 2018, nel mondo della caccia e della cinofilia da seguita ha lasciato, oltre a un vuoto incolmabile, anche due sorprese: Elisa e Marianna, le sue due figlie, che hanno preso in mano l’allevamento e lo portano avanti seguendo gli insegnamenti del padre.
Siamo stati ospiti a casa loro dove mentre ci presentano i loro cuccioli abbiamo scambiato due chiacchere del loro passato e del loro presente. Del rapporto con le persone che sono state vicine al papà e che in qualche modo lo fanno sentire sempre tra di noi.

L’articolo prosegue a pagina 14 del numero 19 di “Lepre Cani e Caccia” in edicola.

1° Raduno Segugio Maremmano in… Sardegna

Domenica 4 Agosto 2019, organizzato dalla SIPS di Oristano e dal suo Presidente Antioco Patta, nella splendida location del parco “Qualito” del comune di Tiana, si è svolto il 1° Raduno Nazionale del Segugio Maremmano in Sardegna. Presenti 319 gli esemplari nelle due varietà, pelo forte e pelo raso, sicuramente uno dei più grandi Raduni di una singola razza svolto a livello Nazionale, dove si sono confrontati sotto l’attento giudizio dei giudici Enci Serena Donnini, Fausto Cavalieri, Vincenzo Ferrara e Simone Panerai. Al momento del giudizio, nei ring sono stati affiancati dai commissari ragazzi e ragazze che hanno dato egregiamente il loro contributo alla manifestazione, il tutto coordinato in modo eccellente da Barbara Masala.
Il pubblico, numerosissimo, si è stimano in circa mille presenze di cinofili e non, ha potuto godere di una splendida location alla quale hanno lavorato tutti i ragazzi di Tiana, capitanati da Michele Curreli e Roberto Noli, Presidente del comitato “San Leone Magno”. Sono stati premiati tutti i migliori soggetti delle due varietà e di tutte le classi, il Miglio Giovane Espositore Ivan Spanu, la Miglio Giovane Espositrice Ksenia Chervinskaya. Un premio a riconoscere l’impegno e la costanza anche per l’espositore più anziano Gianni Mura. Vincitore assoluto della manifestazione e quindi Miglior soggetto della manifestazione il segugio maremmano a pelo raso Pepe dell’Allevamento di Casa Marzo di Amleto Marzo che ha battuto allo spareggio come miglior maschio il segugio maremmano a pelo forte Blizz di Giovanni Contini.

L’articolo prosegue a pagina 36 del numero 62 di “Cinghiale & Cani” in edicola

Storie: Due storie, due età

Da una parte abbiamo Luciano Di Giulio anno ’59 di Pescara, abruzzese con due generazioni alle spalle di nessun cacciatore
in famiglia, dove la passione per la cinofilia e per la caccia arriva trasversale da uno zio; dall’altra Gianni Paradisi, anno ’91
di Siena, toscano con due generazioni indietro di cacciatori: nonno e papà. Così diversi ma allo stesso tempo con una cosa
in comune, la passione per il segugio maremmano e la caccia al cinghiale.

L’articolo prosegue a pagina 46 del numero 62 di “Cinghiale & Cani” in edicola

4° Trofeo Memorial Giuliano Fedeli

Tutto comincia il 16 febbraio nel recinto di Lajatico gestito da Franco Ganetti, Vincenzo Renna dà inizio alle qualificazioni categoria singolo e coppia per terminare il 20 aprile con 92 turni.
Di tutte queste giornate di gara solo 58 passano alla seconda fase delle semifinali con la qualifica di Eccellente di cui 33 singoli e 25 coppie. La settimana dopo, dal 27 aprile al 2 giugno i selezionati si ripresentano al recinto e al termine vengono presi i 6 miglior punteggi per i singoli e per le coppie che il 15 e 16 giugno hanno disputato la finalissima.
La manifestazione è stata organizzata e gestita dal grosso impegno di Vincenzo Renna in collaborazione con le sezioni di Alta Val di Cecina e Provincia di Pisa della Libera Caccia che ha trascorso ben quattro mesi nel recinto. Con la sua pazienza e con la sua precisione è riuscito ad arrivare sino alla fine del percorso senza polemiche ma sempre con il sorriso sulle labbra.

L’articolo prosegue a pagina 40 del numero 62 di “Cinghiale & Cani” in edicola

Connubio Caccia, Cinofilia e Donna

Quando queste tre parole si possono mettere insieme il significato intrinseco è veramente importante, non per togliere nulla al sesso maschile, ma per sottolineare che quando è presente una donna prende un valore aggiunto. Normalmente la donna è molto lontana dal mondo della caccia e della cinofilia in quanto per tradizione è l’uomo che nel tempo andava a cercare la preda per portarla a casa e sfamare la famiglia. Oggi i tempi stanno cambiando e proprio in questi eventi di congregazione viene messo in risalto un nuovo modo di concepire la caccia e la cinofilia per il mondo femminile. Domenica 2 giugno all’interno della Riserva di caccia Acquarossa in provincia di Viterbo è stata organizzata una battuta di caccia al cinghiale da Bruno Grandicelli in collaborazione con Lugari Video. La partecipazione delle donne in questa giornata è stata numerosa grazie alla presenza del gruppo “Raduno Nazionale Cacciatrici” e di qualche componente del “La Caccia si tinge di rosa”. Il ritrovo al mattino alla casa di caccia è stato addolcito da un’abbondante colazione mentre veniva compilato l’elenco dei partecipanti.

L’articolo prosegue a pagina 22 del numero 62 di “Cinghiale & Cani” in edicola

Personaggi: tra segugi italiani e francesi…

Tutto comincia il 18 novembre del 1949 quando viene alla luce Danilo Farnetani, il nome scelto dai suoi genitori è una variante del nome Daniele che deriva dall’ebraico Daniy’el ed è composto dalle parole dan, che significa “ha giudicato” e da El. Quest’ultima è la forma abbreviata dell’espressione Elohim, “Dio”. Il significato di questo nome si può tradurre, quindi in “Dio ha così giudicato”. Sotto il segno dello Scorpione, che rappresenta persone dotate di una furbizia eccezionale. E’ molto difficile prenderle in giro e scherzare su di loro. Sono loro quelle dotate di un senso dell’umorismo eccezionale, che a volte eccede un po’ nella cattiveria o addirittura cade nella crudeltà, se ritengono che qualcuno li stia punzecchiando troppo. Del resto, le reazioni a volte sproporzionate all’offesa sono una delle caratteristiche salienti di questo segno. Grazie al tagliente senso dell’umorismo e al velo di mistero che le accompagna, le persone dello Scorpione hanno un fascino superiore a quello della maggior parte degli altri segni. Già da queste due informazioni potete capire quanto il suo nome e il suo carattere abbiamo poi condizionato la vita dal punto di vista cinofilo.
Cacciatore da sempre di lepre con meticci, nato e cresciuto in una famiglia di cacciatori sin da bambino i suoi primi passi li ha fatti a fianco di altri a quattro zampe. Una volta cresciuto e che ha potuto ragionare con la propria testa si avvicina ad una femmina di segugio italiano a pelo forte da portare a caccia della lepre, questa scelta sarà poi quella che lo porterà ad avere la passione per i cani puri o meglio dire di razza. Piano piano comincia ad avere sempre di più segugi in canile infatti riesce a formare la sua prima muta di segugi italiani a pelo forte e mezzo pelo. Il destino però aveva in mente altre cose per Danilo e i suoi segugi che non era quello di andare dietro all’orecchiona ma bensì ad altro animale più grosso e diverso. Una mattina mentre andava con i suoi segugi italiani invece che scovare la lepre decisero che la loro preda era un cinghiale. Ecco fatto, frittata ben cotta!! Siamo negli anni 80, la realtà nel territorio senese inizia ad essere organizzata in squadre, nella sua zona né esistono molte, c’era solo l’imbarazzo della scelta, così si iscrive ad una squadra locale, di cui però non ne approva la gestione. Nel 1988 fonda una sua squadra con alcuni amici, intanto parallelamente nei periodi dove la caccia era chiusa comincia a partecipare alle gare indette dalle associazioni venatorie, sia a livello locale che a livello nazionale.

L’articolo prosegue a pagina 44 del numero 61 di “Cinghiale & Cani” in edicola

Trofeo degli Eccellenti 2019: Il Podio va oltremare

Questa tanto discussa edizione del Trofeo degli Eccellenti 2019 svoltasi in due giornate, precisamente sabato 8 e domenica 9 giugno con un periodo di fine primavera molto bizzarro si è conclusa con l’assegnazione del titolo più importante a Luni segugio maremmano di Elio Atzeni con la qualifica di Eccellente punti 171. Luni ha attraversato insieme al suo conduttore e alla sua famiglia un mare per toccare terra ferma e portare a casa il titolo del soggetto più bravo.
Il Trofeo svoltasi come ormai da anni nei territori della provincia di Livorno, precisamente nel comune di Sassetta.
Lo sapevate che Sassetta è uno dei comuni facenti parte del circondario della Val di Cornia.
Il toponimo è attestato per la prima volta nel 1115, allorché un Benedetto signore della Sassetta fu governatore pisano a Maiorca (Jacopo Arrosti, Cronica di Pisa), e deriva probabilmente dal latino saxum, «roccia», per cui Sassetta è la «piccola roccia». Sassetta fu un importante castello della Repubblica Pisana, abbattuto nel 1503 dopo la conquista fiorentina. Nel 1516 furono anche esiliati gli originali Signori del luogo, i pisani Orlandi della Sassetta. Il borgo appartenne dal XVI secolo alla famiglia di origine spagnola Ramirez de Montalvo, giunta a Firenze con la corte di Eleonora da Toledo che andò in sposa al granduca di Toscana Cosimo I de’ Medici.
A sud, verso il fiume Cornia, si estende un percorso del trekking in un’area boschiva di notevole interesse naturalistico, che comprende il monte Calvi a est e le colline di Castagneto Carducci a nord. Nel comune di Sassetta, nell’ambito del sistema dei Parchi della Val di Cornia, è stato creato il Parco forestale di Poggio Neri e il Museo del Bosco. Sulla cima del monte Bufalaio, nei pressi di una piccola cava, è presente una parete rocciosa, con un crepaccio largo circa un metro che scende a picco per una trentina di metri; si tratta di siti di interesse speleologico. Nelle vicinanze del nuovo acquedotto, lungo il corso del fosso dei mulini, ci sono i ruderi di un vecchio mulino.
Dopo due giornate di prova organizzate dalla Pro Segugio di Livorno con la presenza di diversi giudici Enci per il giudizio finale al secondo posto si è qualificata Alida di Stefano Boschiazzo con MB punti 158 e al terzo posto Palomina di Alessandro Collinelli con MB punti 150 che ha fatto ritirare il premio a Federico Cucini.
Un ringraziamento agli accompagnatori e agli sponsor.

L’articolo prosegue a pagina 40 del numero 61 di “Cinghiale & Cani” in edicola

Prove di lavoro: Fiocco rosa a Nora

Il bellissimo e suggestivo territorio di Capalbio che ospita la zona della tenuta di Monteti e dove si estende la riserva Le Forane sono stati i punti di sciolta per questa nuova ed entusiasmante prova lavoro Enci per cani da seguita su cinghiale categoria singolo. Il gruppo della Libera Caccia di Grosseto ha portato sino in fondo questa seconda edizione “Coppa Rosa” ma con un finale importante. Nella giornata di domenica 19 maggio in due batterie diverse giudicate da Pio Tarquini e da Riccardo Laschi si sono confrontate con la natura del bosco e la bravura dei loro segugi 10 conduttrici donne supportate da validi organizzatori e accompagnatori che hanno fatto si che tutto andasse per il meglio. Più precisamente nelle persone di Alessandro Cacciò, Gian Piero e Cristiano Bernacchi, Massimo Serrati ed il figlio Luigi e Gabriele Brilli.

L’articolo prosegue a pagina 30 del numero 61 di “Cinghiale & Cani” in edicola