Informativa: Estratto della Convenzione Internazionale di Monaco del 1934 sull’allevamento e riproduzione di cani di razza

In questo periodo di coronavirus, dove tutte le attività sono sospese, costretti alla scrivania si pensa a quante cose vorremmo fare, a quante non abbiamo fatto e alla ricerca di tante informazioni utili per il nostro mondo cinofilo. Su tanti gruppi su whatzapp, creati per trovare il modo di comunicare, circolano tante domande, soprattutto in questo momento dove ci si affaccia alle cucciolate. Periodo di modelli A e modelli B per le denunce delle nascite di piccoli segugi e soprattutto come fare a consegnare a chi in qualche modo ci aveva chiesto un cagnolino della nostra razza.
Qui di seguito una guida utile, forse tanti sanno già queste notizie, ma forse tanti hanno un po’ di confusione perché magari chiesto qui e là con tanti concetti di tradizione ma non veramente fondati su un regolamento.

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Caccia: Quando lo chef sbaglia padella…

La bella cittadina di Montorio nel territorio di Teramo, ha per cornice un territorio fatto di piccole valli, dove scrosciano ancora i fiumi più irrigui, che ascendono fino alle vette del Gran Sasso d’Italia in un susseguirsi di campi, prati, boschi e fiori alpestri. Habitat di specie da salvare e proteggere, è custode di un grado di biodiversità così alto da permettere l’istituzione del Parco Nazionale Gran Sasso Monti della Laga. Così Montorio, posta all’imbocco dell’area protetta, è diventata “la vetrina del Parco”, e punto di partenza della Strada Maestra del Parco.
Con questo panorama, alle porte del Natale con un vento freddo che non ci ha abbandonati per l’intera giornata, abbiamo partecipato ad una giornata di caccia al cinghiale.
In questa domenica dove ormai tutto annuncia le feste natalizie siamo ospiti della squadra “Il Porcellino”, nata nel 1984 e oggi ha come caposquadra Luciano Furia, che proprio in questo 2019 si è unita con la squadra “I Cavalieri” caposquadra Massimo Di Benedetto. La zona di caccia assegnata si trova nell’ATC Vomano con estensione di circa 1300 ettari.

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Cinofilia: Massimo Micheli detto “Bin Laden”

Tranquilli, non stiamo parlando di terrorismo nella cinofilia, lungi da me il pensiero.
Ho dovuto scriverlo in quanto da nord a sud dell’Italia, se avessi scritto solo Massimo Micheli, probabilmente un buon 50% si sarebbe chiesto: “chi è???” Così invece è ben chiaro a tutti di chi stiamo parlando.


Massimo, nato a Foiano della Chiana in provincia di Arezzo da papà Silvano e mamma Marisa, nel novembre del 1966. Il suo destino da cinofilo era già segnato proprio da papà Silvano Micheli che con i suoi Pointer era un gran cacciatore e un gran garista cinofilo nel mondo dei cani da ferma.
Sin dall’età di 12-14 anni Massimo seguiva con grande interesse suo papà, i suoi occhi da bambino si illuminavano quando rientrato da una prova con i suoi cani, con i mano la coppa, a volte così grande, non per le sue dimensioni reali ma perché lui era ancora piccolo ascoltava come si era svolta la manifestazione. Agli inizi degli anni ’80, appena maggiorenne il suo primo traguardo è stato prendere il porto d’armi per poter andare a caccia con alcuni soggetti meticci, infatti a quel tempo non c’era ancora la cultura del cane di razza.

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Prove di lavoro: Un cognome una garanzia

Nello scenario dell’Isola d’Elba, sotto l’impeccabile organizzazione di Paolo Cappellini e Silvia Viviani della CCT di Livorno con la collaborazione degli abitanti del posto nel weekend del 22 e 23 febbraio si è svolta la 4° edizione del Trofeo Orzati.
Pasquale Orzati era un cinofilo e cacciatore molto amato e rispettato nella zona. Il suo carissimo amico Marcello Bellini l’ho ricorda con grande gioia e con un grande vuoto nel cuore. Alla premiazione era anche presente
il figlio di Pasquale che ha reso ancora più emozionante e indimenticabile questa manifestazione.

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La nebbia al Castello

Siamo a fine novembre, quando la stagione di caccia alla lepre giunge ormai verso la fine, gli animali che si incontrano sono sempre più vicini ai fantasmi che a uomini reali.
La nebbia del mattino avvolge ogni cosa cambiandone le forme e distanze, la sua presenza mette a dura prova i nostri occhi, ma i segugi usano il naso e con la testa china sul terreno cercano con avidità la lepre. Per il cacciatore a parte il martedì e il venerdì, di silenzio venatorio tutti gli altri giorni sono motivo di portare fuori i suoi segugi possa essere una giornata di caccia o una di addestramento. Ma il motivo che spesso spinge il cinofilo a poter trascorrere qualche ora tra amici nel bosco a sentire le voci dei suoi ausiliari è proprio la voglia di condividere con qualcuno quelle stesse emozioni. I segugi nero focati a pelo raso di Rossano scendono dalla macchina con tanta eleganza e allo stesso tempo con tanta smania di poter correre liberi nel bosco e cercare la sua preda. Una piccola colazione per scaldare le mani al fuoco, documenti a posto, fucile in spalla e via di parte per trascorrere qualche ora in compagnia. Il terreno è umido dalla notte, in superficie c’è un po’ di brina vista la stagione, ogni segugio ha il suo ruolo, quello che ha una cerca più ampia, quello che ogni tanto da qualche scagno per farsi sentire dagli altri, quello che traina e quello che va dietro all’altro. Il cielo rimane coperto, anzi verso le 10 da qualche segno di goccioline di pioggia, ad un certo punto si sente scagnare un po’ di più, il cuore va a mille, sembra che ci siamo, poi invece il silenzio. Le pause di silenzio sembrano infinite forse perché siamo lontani da dove sono i cani, hanno svalicato, il dubbio resta. Il tempo passa, le rare goccioline cominciano ad essere più frequenti dandoci ormai la certezza che va aperto l’ombrello.

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Gran Trofeo delle Alpi in Trentino

Partiamo dalla finale per poter raccontare come i finalisti sono giunti in questo bellissimo territorio italiano pieno di panorami mozzafiato e di tradizioni.

Gli areali dell’Alpe Cimbra nel Trentino meridionale, stazione turistica estiva e invernale hanno ospitato nei giorni 3 e 4 agosto l’atto conclusivo del 6° Gran Trofeo delle Alpi, manifestazione a tappe per cani da seguita su lepre che si svolge sull’arco alpino organizzata in stretta collaborazione tra la Sips di Aosta, Bergamo, Trento e Vicenza. Alla finale sull’Alpe organizzata perfettamente dal direttivo della sips trentina in collaborazione con la Riserva di caccia di Folgaria si sono presentati gli ausiliari e i conduttori con la somma dei miglior punteggi scaturiti dalle precedenti verifiche zootecniche di Roana, nell’altopiano di Asiago (VI) nel mese di aprile, a Val d’Ayas (AO) nel mese di maggio e sui Colli di San Fermo (BG) nel mese di luglio. Le splendide giornate di sole, i territori e la giusta presenza di lepri sono stati i presupposti ideali per affrontare una prova di alto livello. La zona scelta per la categoria singoli è stata Serrada Martinella, quella per le coppie il Monte Cornetto e per le mute Fondo Grande, Fondo Piccolo e Passo Coe. Sono queste manifestazioni che permettono di accrescere la cultura cinofila dei segugisti trentini, obiettivo che si prefigge la sips trentina quando si mette in gioco per organizzare manifestazioni di questa importanza. Gradita la presenza e l’intervento del Presidente Nazionale della Sips, Roberto Pigliacelli, alla sua prima presenza in Trentino che ha dato ulteriore lustro alla manifestazione. Importante la partecipazione di pubblico sia sulle zone di sciolta che alla premiazione. Il Trofeo è valido anche come prova di qualificazione al Canicom Cup 2020. Un sentito ringraziamento agli sponsor che in questi anni hanno sostenuto e creduto nell’evento: Trabaldo, Canicom, la rivista “Lepre, Cani e Caccia di Elisa Lucibello, Mistermix, Nobel Sport e Rizzoli.

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Prove di lavoro: Memorial Lucio Petrella

La provincia di Teramo ricca di territori giusti per svolgere una bellissima prova su lepre per cani da seguita ospita l’evento che ricorda anche l’amico Lucio Petrella. Nei giorni di sabato 11 e domenica 12 gennaio, poco dopo concluse le feste di Natale eccoci a riprendere a pieno le attività agonistiche e proprio i comuni così vicini al mare ma così lontani dall’odore della salsedine fanno da protagonisti per l’evento. Castellalto fa parte della Comunità montana del Vomano, fino e Piomba. Il capoluogo è sito sulla cima di un colle, in posizione panoramica, lungo il crinale tra le vallate del Tordino e la Valle del Vomano. Notaresco (Nutaràsche in dialetto teramano, Nutaròsche in dialetto notareschino) ha un classico borgo medioevale, arroccato su una collina. Dall’anno 2008 è gemellato con la cittadina polacca di Płońsk (Voivodato della Masovia). Tortoreto si trova al ventitreesimo posto tra i comuni dell’Abruzzo per popolazione e all’ottavo nella provincia di Teramo. Fa parte dell’Unione dei comuni della Val Vibrata. Il territorio di Tortoreto fa parte della Val Vibrata, pur non essendo per nulla bagnato dalle acque del torrente che dà il proprio nome alla valle. Si affaccia ad est sul mare Adriatico ed è delimitato a sud, al confine con Giulianova, dal fiume Salinello, mentre a nord confina con Alba Adriatica, e nella zona collinare, a ovest, è circondato dai comuni di Corropoli, Sant’Omero e Mosciano Sant’Angelo. Nella classificazione sismica della Protezione civile è identificato come Zona 3, cioè zona a bassa sismicità. Il paese si articola in due parti differenziate fra di loro: la prima, più antica, si trova in collina, è nota come “Tortoreto Alta” ed è situata fra i 225 e 240 m sul livello del mare.

L’articolo prosegue a pagina 23 del numero 20 di “Lepre Cani e Caccia” in edicola.

Prove di Lavoro: L’ombelico del Piceno …e dintorni

Pensare a Cossignano come “ombelico del Piceno” è un percorso suggerito dalla geografia del Piceno, nella quale Cossignano è situata all’incirca a metà del percorso che separa Ancona da Atri, così come nella realtà anatomica del corpo umano l’ombelico è il punto equidistante dalle estremità delle membra. Nel panorama anatomico l’ombelico rappresenta una parte trascurabile, che non svolge certamente alcuna funzione fisiologica vitale, ma con la sua natura di esito cicatriziale del trauma natale si presenta come un segno indelebile lasciato sul corpo dall’evento della nascita, una specie di evidenza documentale dell’avvenuto storico. Dunque ombelico come luogo geometrico equidistante dalle estremità dell’antica regio quinta, ma anche luogo originario di arrivo della migrazione sabellica, al seguito del picchio sacro a Marte, che sulla rocca cossignanese lasciò il segno della sua presenza in un tempio di Marte.
Cossignano è una delle zone scelte per le sciolte di questa manifestazione, le altre sono avvenute nella zona di Montalto, Ascoli – Riccioni, Ascoli – discarica, Appignano e Castignano.

L’articolo prosegue a pagina 13 del numero 20 di “Lepre Cani e Caccia” in edicola.

Aggiornamento spedizione rivista agli abbonati

Cari abbonati, in seguito alla nostra comunicazione di alcuni giorni fa, siamo a indicare che in data odierna abbiamo ricevuto da Poste Italiane l’aggiornamento che è stato ripristinato il servizio di spedizione postale delle riviste. Il numero 20 di Lepre Cani e Caccia è attualmente in spedizione a tutti gli abbonati, che lo riceveranno a casa nei prossimi giorni.

Con l’occasione comunichiamo che la rivista sarà regolarmente in edicola dal 27 aprile 2020.
Ci scusiamo per il disservizio
L’editore e la redazione

Informazione per gli abbonati – spedizione numero Lepre Cani e Caccia

Cari abbonati, questa mattina, non ricevendo nessuna comunicazione direttamente ci siamo presentati all’ufficio di competenza ad Arezzo e chi hanno dato questa triste comunicazione: “Purtroppo non avendo data certa di ripristino del servizio dovete attendere l’invio della spedizione postale”.

La rivista sarà regolarmente in edicola dal 27 aprile 2020.
Ci scusiamo per il disservizio
L’editore e la redazione

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