L’alimentazione del cane da caccia: dal cucciolo al cane adulto

Il 15 luglio 2021 alle ore 19, è in programma il webinar “L’alimentazione del cane da caccia: dal cucciolo al cane adulto” rivolto a sviluppare la tematica dell’alimentazione e della preparazione del cane da caccia.

Un corso gratuito che vede la partecipazione del Dott. Nico Tavian, Medico Veterinario Clinica Neumann e di Elisa Lucibello, direttore delle riviste Cinghiale & Cani e Lepre Cani e Caccia.

Il corso promosso da HIT Show, la manifestazione dedicata a caccia, tiro sportivo e outdoor prevede la partecipazione gratuita e avrà la durata di 1 ora. Si svolge in modalità online e sarà possibile fare domande in chat da parte dei partecipanti.

Qui il link per l’iscrizione con il programma completo https://event.webinarjam.com/register/419/xqw24tzg

Turismo cinofilo: aprire i parchi alla “sana” cinofilia”, convegno a Roscigno Vecchia

Vi segnaliamo questa interessante intervista al senatore Maurizio Gasparri nell’ambito del Convegno sul turismo cinofilo che si è svolto a Roscigno Vecchia in provincia di Salerno.

Il convegno rivolto ai cittadini, alle organizzazioni sociali, politiche, economiche e culturali si è svolto sul tema Turismo cinofilo nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: aprire i parchi alla “sana” cinofilia”.
Nell’intervista il senatore Maurizio Gasparri e il consigliere regionale e presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino ⬇️

LINK INTERVISTA https://www.facebook.com/watch/?v=195856562414512

Caccia e Cinofilia: Pergine Valdarno n. 29

A pagina 14 del numero 71 di Cinghiale&Cani attualmente in edicola, è pubblicato il racconto di caccia e cinofilia con la Squadra di Pergine Valdarno n. 29 (Arezzo).
Se fossimo in una stagione venatoria normale oggi sarebbe il penultimo giorno di caccia, ma a causa della pandemia meglio conosciuta come Covid-19 grazie ad una serie di decreti nazionali e regionali la caccia al cinghiale in questo 2021 ad Arezzo e provincia terminerà con domenica 31 gennaio.
I visi che ci accolgono in questa giornata di caccia nella squadra di Pergine Valdarno n. 29 sono coperti dalle mascherine, che in qualche modo riparano anche dal freddo.
Il Presidente della squadra Danilo Mattesini insieme al capo canaio Carlo Dolfinidecidono di fare la battuta nella zona chiamata “i costoni”.
Fatta la foto di rito, le poste cominciano ad avvicinarsi alla loro postazione assegnata, così c’è il tempo per fare le foto ai canai e poi partire per la giornata di caccia al cinghiale. Con i canai pronti, vengono sciolti i segugi di Nico, Stefano e Carlo nella zona detta “il capanno”, i maremmani e i petit appena entrano in battuta fanno partire un animale che è andato fuori battuta con i cani di Stefano e Nico e due di Carlo.

L’articolo prosegue a pagina 14 del numero 71 di Cinghiale&Cani attualmente in edicola.

Cinofilia: Il bianco e il rosso

Il bianco di cui si parla è il manto che prevale nei nostri segugi francesi Ariegeois di Mauro Greco e del gruppo di amici che ha saputo coltivare grazie anche alla presenza costante di suo figlio Riki.
Il rosso invece è il colore del vino che prende origine dalla città in cui siamo stati visitatori: il Barolo.
Il nome di Mauro non ci è sconosciuto, infatti oggi come allora si conferma la sua passione per gli Ariegeois, razza che non ha mai tradito nel tempo. La muta che è stata fotografata è la muta vincente formata da Doc, Blum, Hulk, Lisa, Linda, Rina, Alt ed Eto, tutti di età media tra i 4 e 5 anni. Si può dire vincente in quanto nel 2019 ha vinto il Campionato Italiano Fidasc, ha partecipato al Mare e Monti, tappa di Savona ed è arrivato in finale alla Fidasc anche nel 2018. La presenza e i risultati non mancano nel tempo, in quanto diverse volte e per diversi anni non sono mancati alla Coppa Europa dove sono stati assegnati anche 1 CAC, 1 Riserva di CAC, 1 CACIT e 1 Riserva di CACIT.
Gli stessi soggetti che arrivano alle prove di lavoro sono quelli che Mauro porta a caccia, la sua scelta sin dall’inizio è quella di avere la muta perché solo in questo modo lui riesce a vivere la caccia al cinghiale. La scelta di ogni soggetto viene fatta in modo accurato in modo che tutti insieme possono portare a casa dei risultati. In modo specifico Doc è un buon accostatore, Hulk è un cane completo come Blum con un affermato abbaio a fermo, Rina è un’inseguitrice.

L’articolo prosegue a pagina 42 del numero 71 di Cinghiale&Cani attualmente in edicola.

Gare: 13° Trofeo Giuseppe Bettini

Nonostante le restrizioni dovute dal Covid-19 che ci accompagnano ormai da più di un anno, che ci ha tolto ogni contatto con il mondo, il desiderio di evadere e di illuderci che tutto va bene gli amici di Fara Sabina non mollano. Grazie alla costanza di Tommaso Tocci e di tutto il gruppo della sua squadra e dell’Azienda di Torre Baccelli si è svolta la tredicesima edizione del Trofeo Bettini.
Gara per cani da seguita su cinghiale categoria tris organizzato dalla Sips di Roma, con qualificazioni nelle giornate di 4,6,7,10,13 marzo e la finale domenica 14 marzo presso A.A.T.V. Torre Baccelli Località Fara Sabina (RI).
Prima giornata di qualificazioni con soggetti solo di razza segugio maremmano, tutti sono andati allo scovo ma a causa di mancata coesione dei tre soggetti in gara si sono qualificati al primo posto con MB punti 152 i maremmani di Ceracchi e al secondo posto con MB punti 151 quelli di Cardarelli. Seconda giornata al quinto posto con B punti 149 Buccioni, al quarto posto con MB punti 150 Rossi, al terzo posto con MB punti 151 Bettini, al secondo posto con MB punti 153 Di Bartolomei e al primo posto con MB punti 157 Quarchioni. Terza giornata un tris di segugi italiani e 4 di segugi maremmani con due qualifiche: secondo MB punti 153,60 Ballini e primo con MB punti 154 Ciani. Quarta giornata con una solo qualifica MB punti 158 Iannilli.

L’articolo prosegue a pagina 36 del numero 71 di Cinghiale&Cani attualmente in edicola.

Gare: Finale Fidasc cat mute 2021

Sin dal termine della stagione venatoria tutti i cinofili attendono con ansia il periodo delle gare e delle prove riconosciute Enci. Purtroppo per il secondo anno a causa della presenza del Covid-19 queste attività, definite sportive sono state limitate o in tante occasioni annullate.
Nonostante il periodo difficile, in diverse regioni, grazie alle varie clausole emesse hanno permesso di fare le qualificazioni della Fidasc, categoria mute, per poter avere la lista dei finalisti che si sono ritrovati a Capocontro nei giorni di venerdi 23, sabato 24 e domenica 25 aprile.
In queste tre giornate dove la mattina un bel venticello di tramontana ha fatto da accompagnatore alle prime ore del giorno ci sono stati quattro conduttori al giorno per un totale di 12 finalisti.
Tutte le mute presentate giunte in finale, prima di raggiungere questo ultimo traguardo hanno dovuto fare le semifinali che sono state giudicate dai Giudici Federali Franco Marziali, detto “Bastiano” e da Mauro Cetoloni detto “Il cetola”.
La giuria scelta per questa finale è stata composta da Giudici anche qui arrivati da diversi posti d’Italia: Valter Scotto da Grosseto, Paolo Margheritini detto “Brucio” da Verghereto (FC), Giuseppe De Meo e Rocco Garofalo dalla provincia di Avellino, con il supporto di Giuseppe Tisbo dalla provincia di Viterbo.
Tre giornate all’insegna della sportività e del confronto cinofilo che ha visto prendere i ringraziamenti e i riconoscimenti proprio per la sua sportività, durante la premiazione della domenica a Massimo Micheli detto “Bil Laden”.
Massimo, che ha sciolto la sua muta di Griffon Nivernais nella prima giornata di finale quando si è accorto che i suoi segugi erano giunti al massimo del loro lavoro e che erano troppo esausti per continuare ha avvisato la giuria di terminare la prova e poter recuperare i soggetti in gara.

L’articolo prosegue a pagina 8 del numero 71 di Cinghiale&Cani attualmente in edicola.

Razze: Black and Tan Coonhound – Seconda parte

Sull’edizione precedente della rivista abbiamo affrontato lo standard di questa bellissima e interessantissima razza, abbiamo cominciato a raccontare l’esperienza come conduttore Vincenzo Di Ciurcio di Isernia, ed ora continuiamo a narrare il suo rapporto con i suoi segugi.

UNA CONSIDERAZIONE
Per il carattere l’equilibrio e l’eleganza della Razza, a mio avviso come anche sostiene l’amico Sergio Penner, è decisamente non adatto e da evitare nell’utilizzo per la caccia al cinghiale come soggetto libero o con altri segugi, la sua potenza olfattiva va sfruttata per i modi raffinati della caccia alla lepre, su traccia sempre alla lunga e per svariate ricerche anche in campo medico vista la sua straordinaria versatilità olfattiva.

L’articolo prosegue a pagina 6 del numero 23 di Lepre Cani e Caccia attualmente in edicola.

Cinofilia: Il segugio in Pianura Padana

Santhià (Santià in piemontese) è un comune italiano di 8 379 abitanti, importante crocevia in provincia di Vercelli, in Piemonte, comunicante con la provincia di Biella e la città metropolitana di Torino, nella Pianura Padana occidentale tra San Germano Vercellese, Cavaglià e Tronzano Vercellese. In questa bellissima zona del Piemonte abbiamo avuto modo di sentire il punto di vista e la storia di Marco Tosini.

Da sempre cacciatore, dovrei partire da quando avevo non più di 10 anni, abitavo in cascina e seguivo i proprietari, “la madamin e l’Avucat” che con i Pointer andavano a beccaccini nelle loro amate risaie, per poi a 18 anni finalmente andare a caccia con mio papà a gallinelle e anatre nei fontanili. Si cresce, arriva l’amore, e la fortuna mi fa conoscere mio suocero segugista a metà degli anni ‘80. Così cambio radicalmente il mio modo di vedere la caccia. Inesperto, ma da subito appassionato, in quegli anni l’allevamento “Pontenizza” di Mario Villa andava alla grande, su consiglio di un mio amico cinofilo acquistai tre cucciole da Mario, che poi divenne un amico e cinofilo con cui confrontarmi. Una delle tre, si rivelò un grande segugio pur essendo affidata ad un inesperto come me. Piano piano con dedizione estrema mi sono affinato e devo ringraziare proprio quella cagna che mi ha insegnato molto.

L’articolo prosegue a pagina 12 del numero 23 di Lepre Cani e Caccia attualmente in edicola.

Cinofilia: I miei primi 50 anni

Bagnolo in Piano (Bagnōl in dialetto reggiano) è un comune italiano di 9 645 abitanti della provincia di Reggio Emilia in Emilia-Romagna. Sito nella pianura Padana, Bagnolo in Piano è posto ad 8 km a nord di Reggio Emilia. Il territorio comunale è composto, oltre che dal capoluogo, dalle frazioni di Pieve Rossa, San Michele della Fossa, San Tomaso della Fossa per un totale di 32 chilometri quadrati. Il comune confina a nord con Novellara, ad est con Correggio, a sud con Reggio nell’Emilia e ad ovest con Cadelbosco di Sopra….
Proprio in questi bellissimi territori nasce nel 1953 Demos Morellini che con la stagione 2020 compie i suoi primi 50 anni di porto d’armi, in quanto nel 1970, all’età di 17 anni sotto la tutela dei genitori decide di intraprendere questa strada con i suoi cani e il suo primo fucile…

L’articolo prosegue a pagina 28 del numero 23 di Lepre Cani e Caccia attualmente in edicola.

Cinofilia: Dalla cattura al lancio

Il ciclo della vita e della gestione del territorio ci permette di assistere a due azioni importanti che sono documentate dall’ATC di competenza.
Se da una parte avviene la cattura delle lepri dall’altra vengono fatti i lanci, se da una parte c’è un attimo dove si stringe il cuore che vede la lepre dentro la rete e poi messa nell’apposita scatola, dall’altra si assiste all’emozione di come la lepre ritorna nel territorio quasi timidamente, per poi correre nel bosco.

L’ATC FR 1 che comprende la zona dei Monti Ernici, Monti Lepini, la Valle di Comino, tutti i comuni (circa 45) da Serrone a Bel Monte Castello. L’ATC FR1 è composta da:
Enzo Pirazzi Presidente (Fidc); Danilo Scenna Vice Presidente vicario (Coldiretti); Vittorio Belli Vice Presidente E.E.L.L. (Comune di Monte San Giovanni Campano); Giovanni Crispi Vice Presidente (Associazione Ambientalista Fipsas); Renato Antonucci Consigliere (Associazione Agricola Confagricoltura); Antonio Ciotoli Consigliere (Associazione Agricola Cia); Marcello Fabrizi Consigliere (Anlc); Maurizio Graziani Consigliere (Fidc); Vincenzo Petrozzi Consigliere E.E.L.L. (Comune di Sora) e Luca Vitale Consigliere (Associazione Ambientalista Ekoclub).

L’A.T.C. FR1, nell’ambito della programmazione delle proprie attività gestionali ha come uno degli obbiettivi quello di coinvolgere, nella maniera più ampia possibile, i cacciatori e gli agricoltori presenti sul territorio di propria competenza e costruendo insieme, attraverso vari incontri itineranti avvenuti nei Comuni di Sora, Alatri e Fiuggi, un’occasione importante per tutti gli interessati di apportare il proprio contributo con la condivisione di idee e di progetti, e che ha messo le basi per costruire insieme quello che oggi potremmo definire una vittoria faunistica-venatoria della specie lepre nei nostri territori. Si è riusciti a portare il lancio di febbraio a circa il 90% dei capi da immettere con il metodo del preambientamento. Una sinergia di forze, quella tra agricoltori e cacciatori, a dir poco strabiliante. Infatti gli impianti, ovvero i 5 recinti fissi, sono stati messi a disposizione dagli agricoltori e dai proprietari di fondi agricoli con avvallo dell’ATC FR1 ed hanno dato la possibilità complessivamente a ben 340 capi di pre-ambientarsi a terra da metà novembre sino a metà febbraio, per poi trovare libertà nei territori aventi idoneità alla vocazione faunistica della specie in oggetto. Ma i nostri super volontari non si fermano e proseguiranno con il preambientamento di ulteriori leprotti sino a metà maggio per immetterli successivamente nei territori di alta montagna. Tutti i comuni dell’ATC FR1 saranno coinvolti con le immissioni, anche quelli meno vocati, che avranno, invece, la possibilità di richiedere i recinti di preambientamento mobili messi a disposizione dell’ATC per far adattare a terra leprotti di 60/70 gg.

L’articolo prosegue a pagina 18 del numero 23 di Lepre Cani e Caccia