Sin dal termine della stagione venatoria tutti i cinofili attendono con ansia il periodo delle gare e delle prove riconosciute Enci. Purtroppo per il secondo anno a causa della presenza del Covid-19 queste attività, definite sportive sono state limitate o in tante occasioni annullate.
Nonostante il periodo difficile, in diverse regioni, grazie alle varie clausole emesse hanno permesso di fare le qualificazioni della Fidasc, categoria mute, per poter avere la lista dei finalisti che si sono ritrovati a Capocontro nei giorni di venerdi 23, sabato 24 e domenica 25 aprile.
In queste tre giornate dove la mattina un bel venticello di tramontana ha fatto da accompagnatore alle prime ore del giorno ci sono stati quattro conduttori al giorno per un totale di 12 finalisti.
Tutte le mute presentate giunte in finale, prima di raggiungere questo ultimo traguardo hanno dovuto fare le semifinali che sono state giudicate dai Giudici Federali Franco Marziali, detto “Bastiano” e da Mauro Cetoloni detto “Il cetola”.
La giuria scelta per questa finale è stata composta da Giudici anche qui arrivati da diversi posti d’Italia: Valter Scotto da Grosseto, Paolo Margheritini detto “Brucio” da Verghereto (FC), Giuseppe De Meo e Rocco Garofalo dalla provincia di Avellino, con il supporto di Giuseppe Tisbo dalla provincia di Viterbo.
Tre giornate all’insegna della sportività e del confronto cinofilo che ha visto prendere i ringraziamenti e i riconoscimenti proprio per la sua sportività, durante la premiazione della domenica a Massimo Micheli detto “Bil Laden”.
Massimo, che ha sciolto la sua muta di Griffon Nivernais nella prima giornata di finale quando si è accorto che i suoi segugi erano giunti al massimo del loro lavoro e che erano troppo esausti per continuare ha avvisato la giuria di terminare la prova e poter recuperare i soggetti in gara.
L’articolo prosegue a pagina 8 del numero 71 di Cinghiale&Cani attualmente in edicola.