Cinofilia: Massimo Micheli detto “Bin Laden”

Tranquilli, non stiamo parlando di terrorismo nella cinofilia, lungi da me il pensiero.
Ho dovuto scriverlo in quanto da nord a sud dell’Italia, se avessi scritto solo Massimo Micheli, probabilmente un buon 50% si sarebbe chiesto: “chi è???” Così invece è ben chiaro a tutti di chi stiamo parlando.


Massimo, nato a Foiano della Chiana in provincia di Arezzo da papà Silvano e mamma Marisa, nel novembre del 1966. Il suo destino da cinofilo era già segnato proprio da papà Silvano Micheli che con i suoi Pointer era un gran cacciatore e un gran garista cinofilo nel mondo dei cani da ferma.
Sin dall’età di 12-14 anni Massimo seguiva con grande interesse suo papà, i suoi occhi da bambino si illuminavano quando rientrato da una prova con i suoi cani, con i mano la coppa, a volte così grande, non per le sue dimensioni reali ma perché lui era ancora piccolo ascoltava come si era svolta la manifestazione. Agli inizi degli anni ’80, appena maggiorenne il suo primo traguardo è stato prendere il porto d’armi per poter andare a caccia con alcuni soggetti meticci, infatti a quel tempo non c’era ancora la cultura del cane di razza.

L’articolo prosegue a pagina 32 del numero 65 di “Cinghiale & Cani” in edicola.