Tutto nacque una domenica di novembre quando quattro amici, Filippo Bitozzi, Lorenzo e Francesco Agostini e Giacomo Mercatini, dopo una battuta di caccia al cinghiale, mentre aspettavano i loro ausiliari, intorno al tepore di un falò decisero per scherzo di organizzare una braccata al cinghiale, ma non la classica, una che avesse come protagonisti solo persone giovani, da un semplice scherzo la cacciata prese forma riunendo canai e poste delle squadre limitrofe.
La braccata si è svolta il 26 febbraio presso l’azienda agrituristica venatoria “Le Tegole” dove ad accogliere Filippo e i suoi amici che hanno dato tutti una mano nella gestione e nell’organizzazione della giornata, c’era Stefano Bogi che ha allestito la casa di caccia con la tipica colazione Toscana ed un caffè caldo.
Già da subito capirono che la giornata non era delle migliori; si alzò un forte vento e poco dopo iniziò a piovere ininterrottamente. La condizione era veramente tragica, ma grazie al loro entusiasmo e alla voglia di fare decisero ugualmente di portare al termine il loro ambito progetto “Cinghialando con i Giovani”.
Dopo una breve introduzione su la sicurezza e lo svolgimento della cacciata, mentre le poste si dirigevano alle loro postazioni, i canai organizzavano la strategia di sciolta essendo un recinto complicato con macchia mediterranea e condizioni climatiche avverse.
Si decise inizialmente di sciogliere una trentina di cani.
L’articolo prosegue a pagina 24 del numero 82 di Cinghiale&Cani attualmente in edicola.