Tutte le aquile sono caratterizzate da particolare robustezza e prestanza fisica: becco potente e uncinato, testa grande, ali ampie, corpi generalmente ricoperti di piume fino alle zampe che presentano artigli robusti, ricurvi e affilati. Hanno un volo potente, spesso veleggiato e maestoso; piombano dall’alto rapidissime sulle prede per poi afferrarle a volo radente.
Come tutti i rapaci, le aquile, dopo aver immobilizzato la vittima, iniziano a divorarla ancora viva e, spesso, la inghiottono intera per poi rigettarne ossa, penne e piume che non riescono a digerire.
Il cibo di questi rapaci è vario, ma sempre di origine animale. L’aquila reale preda marmotte, lepri, fagianidi, corvidi, tartarughe, piccioni, conigli, giovani cerbiatti. L’Aquila codacuneata, preda anche grossi pitoni, koala, opossum, canguri, wallaby, uccelli del paradiso e piccoli marsupiali. L’aquila minore si nutre principalmente di uccelli, in particolare stormi di piccioni, ecc.
Conosciamo tramite Freddy le emozioni che un aquiliere può provare all’azione di caccia e non di addestramento. Ovviamente la parte fotografica ci permette di capire le fasi di predazione che noi cinofili viviamo diversamente ma va rispettato ogni tipo di caccia….
La prima volta che vidi la caccia alla lepre con l’aquila reale fu nel 2005 in Austria e ne rimasi letteralmente rapito. Un’aquila può catturare prede anche molto grandi come volpe, sciacallo e capriolo ma la lepre ha un fascino irresistibile ai miei occhi, e mette alla prova le abilità di volo di questo maestoso rapace. La difficoltà infatti non risiede tanto nel trattenere la lepre una volta presa, ma quanto nel riuscire ad agganciarla.
Nell’est Europa la modalità più utilizzata di andare a caccia con le aquile è quella a “rastrello”,
in cui si procede molto lentamente facendo attenzione al più piccolo movimento e non appena una lepre scatta e parte nella sua corsa, l’aquiliere più vicino lancia dal pugno la propria aquila.
Come spesso avviene in questa modalità di caccia (anche con altri tipi di rapaci) al momento del lancio l’aquiliere avvisa a gran voce che la sua aquila è libera per evitare che più esemplari vengano rilasciati all’unisono rischiando che si attacchino tra di loro.
L’articolo prosegue a pagina 32 del numero 28 di Lepre Cani e Caccia