La Regione Sicilia autorizza il prelievo venatorio sperimentale della Lepre Italica

La Sicilia ha emesso un decreto che autorizza il prelievo venatorio sperimentale della Lepre Italica per la stagione venatoria 2023-2024. Il periodo di caccia è compreso tra il 23 ottobre e il 30 novembre 2023. I cacciatori autorizzati possono prelevare un capo massimo giornaliero solo in determinate zone della regione.

L’attività di caccia si considererà conclusa quando verrà raggiunto il limite numerico stabilito. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e sul sito web dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea.

I cacciatori abilitati, potranno effettuare il prelievo venatorio sperimentale negli ATC AG2 e TP1, di n. 2 capi ciascuno nell’ATC CT2, di n. 3 capi ciascuno negli AATTCC CL2 e SR2 e di n. 4 capi ciascuno nell’ATC CT1, provvedendo anche alla raccolta dei campioni biologici previsti dal progetto e compilando la “Scheda di abbattimento e rilevamento dati e rilevamento dati Lepre Italica”.

Il limite massimo complessivo è di 167 individui e esclusivamente nei seguenti comuni e con le limitazioni numeriche complessive distinte per ATC:

– Racalmuto e Licata (ATC AG2), n. 42 capi di Lepre Italica;
– Gela e Mazzarino (ATC CL2), n. 3 capi di Lepre Italica;
– Ramacca, Mineo, Castel di Judica, Belpasso e Paternò (ATC CT1), n. 40 capi;
– Caltagirone, Mazzarone e Mirabella Imbaccari (ATC CT2), n. 24 capi di Lepre Italica;
– Noto e Rosolino (ATC SR2), n. 51 capi di Lepre Italica;
– Alcamo (ATC TP1), n. 7 capi di Lepre Italica.

Questo decreto riflette la volontà della Sicilia di gestire in modo responsabile e sostenibile la popolazione di Lepre Italica nella regione. La raccolta di dati biologici contribuirà a una migliore comprensione della specie, permettendo di prendere decisioni informate sulla gestione della fauna selvatica.

Testo del decreto

Il Futuro della Caccia in Toscana: Il Consiglio Regionale di Federcaccia Toscana-UCT si Concentra sul Piano Faunistico Venatorio

Venerdì scorso, a Firenze, si è tenuto il Consiglio Regionale di Federcaccia Toscana-Unione Cacciatori Toscani (UCT), con un’attenzione particolare al futuro del Piano Faunistico Venatorio Regionale Toscano.

La discussione, guidata dal Presidente Regionale Marco Salvadori, ha portato alla creazione di un documento di circa cento pagine che copre una vasta gamma di aspetti relativi all’attività venatoria e alla gestione faunistico-ambientale. Questo documento ambizioso è stato progettato con l’obiettivo di fornire una panoramica completa sulla gestione del territorio regionale, con un’enfasi particolare sull’ambiente e sulla biodiversità.

Una delle principali sfide che il Piano Faunistico Venatorio Regionale Toscano intende affrontare è la conservazione della selvaggina stanziale, insieme alla gestione degli ungulati, questioni di fondamentale importanza per il benessere dell’ecosistema toscano. Il piano offre anche spazio per opportunità di collaborazione con il settore agricolo, riconoscendo l’importanza di un dialogo costruttivo tra agricoltura e caccia. Inoltre, si tiene conto degli investimenti delle politiche agricole comuni (PAC) e del loro impatto sulla conservazione e gestione della fauna selvatica.

L’ampia discussione ha coinvolto attivamente i Presidenti Provinciali dell’Associazione, che hanno contribuito a raffinare ulteriormente la proposta. Il Presidente Marco Salvadori ha sottolineato l’importanza di questo cambiamento di prospettiva: “Dobbiamo dare un nuovo significato sociale alla caccia, ristabilendo legami positivi con l’agricoltura e la dimensione ambientale”. Questo approccio più ampio mira a incoraggiare altre associazioni venatorie a presentare le proprie contribuzioni, promuovendo una visione condivisa per il futuro della caccia in Toscana.

Il Piano Faunistico Venatorio Regionale Toscano rappresenta un importante passo avanti verso una gestione responsabile della fauna selvatica e dell’ambiente, con l’obiettivo di preservare la bellezza naturale della regione e promuovere un rapporto equilibrato tra la caccia e la tutela dell’ambiente. Siamo entusiasti di seguire lo sviluppo di questo piano e osservare come le iniziative di collaborazione possano contribuire positivamente all’ecosistema toscano.

Accordi di Reciprocità tra Toscana, Umbria e Lazio per la Stagione Venatoria 2023/2024

Nella seduta del 9 Ottobre 2023, la Giunta Regionale Toscana ha dato il via verde alle delibere inerenti agli accordi di reciprocità ed interscambio tra le Regioni Toscana, Umbria e Lazio per la stagione venatoria 2023/2024. Questi accordi sono stati concepiti per regolare l’accesso e l’interscambio tra le tre regioni, nonché per fissare le quote di accesso giornaliero per le 20 giornate dedicate alla selvaggina migratoria da appostamento.

Accordo di Interscambio: Accesso e Quote Giornaliere

Questo accordo mira a facilitare la caccia tra le regioni coinvolte, garantendo opportunità di caccia in territori diversi. Una delle componenti chiave è l’accesso giornaliero alla selvaggina migratoria da appostamento. Per i cacciatori toscani, il costo di accesso a questa attività è stato fissato a 35 euro.

Ecco i dettagli delle quote di accesso:

  • Regione Umbria: I cacciatori toscani possono prenotare e utilizzare fino a 20 giornate di caccia previa teleprenotazione.
  • Regione Lazio: Invece, il limite per la caccia in territorio laziale è fissato a 18 giornate.

Va notato che i cacciatori provenienti dalle Regioni Toscana e Umbria che intendono richiedere la residenza venatoria nella regione diversa da quella di residenza godono di priorità rispetto a coloro che richiedono l’iscrizione agli ATC (Associazioni Temporanee di Caccia) come ulteriori ATC. Questi cacciatori hanno il diritto di iniziare l’attività venatoria dal primo giorno utile di caccia, compresi eventuali giorni di apertura anticipata, nel rispetto del calendario venatorio regionale.

Altre Specifiche Intese Regionali

Per quanto riguarda i cacciatori che richiedono l’iscrizione all’ATC non come residenza venatoria, il primo giorno utile di caccia è fissato per la terza domenica di settembre, con le giornate che seguono le restrizioni imposte dalla regione di provenienza se più restrittive. Inoltre, oltre a quanto stabilito dall’accordo principale, le Regioni Umbria e Toscana, entro i limiti delle rispettive competenze, possono stipulare ulteriori accordi specifici in deroga.

Questi accordi di reciprocità rappresentano un passo importante nella gestione della caccia tra queste regioni, fornendo una struttura chiara per l’interscambio e l’accesso alle risorse venatorie. La cooperazione tra le regioni è fondamentale per garantire una caccia sostenibile e responsabile.

Sospesa la Caccia al Moriglione in Calabria: Decisione del Tar

Una pausa nella caccia al moriglione mentre il resto del calendario venatorio rimane in vigore.

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha emesso una decisione di sospensione della caccia al moriglione in Calabria, scatenando un dibattito tra gli amanti della caccia e le organizzazioni ambientaliste. La sospensione entra in vigore in attesa dell’udienza che si terrà l’8 novembre.

La svolta giuridica è stata presa in risposta alle preoccupazioni sollevate da diverse associazioni, tra cui Lipu, Wwf, Lac, Enpa, Lav e Legambiente, che hanno sollevato dubbi sulla caccia al moriglione nella regione.

Il decreto 514/2023 della prima sezione del Tar ha quindi deciso di sospendere temporaneamente la caccia al moriglione in Calabria in attesa dell’udienza di novembre. Questa decisione è stata accolta con interesse sia dai sostenitori della tutela della fauna che dai cacciatori.

È importante notare che, almeno per il momento, il resto del calendario venatorio rimane in vigore. Il Tar ha deciso di non esprimersi sulla data di chiusura della caccia a beccaccia, turdidi e uccelli acquatici. La decisione sulla stagione di caccia alla moretta verrà presa solo una settimana prima dell’udienza di merito, che si terrà il 1° novembre. La caccia al combattente e alla tortora, cacciabili solo fino all’8 ottobre, non è stata modificata.

Questa decisione del Tar ha quindi creato una pausa nella caccia al moriglione in Calabria, consentendo alle autorità e alle parti interessate di esaminare ulteriormente la situazione. Il dibattito sulla gestione della fauna selvatica e sulla caccia in Italia rimane aperto, e l’udienza dell’8 novembre sarà un momento cruciale per definire il futuro delle attività venatorie nella regione.

Aggiornamenti sul Calendario Venatorio in Sardegna: Nuove Opportunità di Caccia

Il Comitato Regionale Faunistico della Sardegna ha deliberato importanti aggiornamenti al calendario venatorio per la stagione in corso. A partire dal 1° ottobre, sarà consentita la caccia alla quaglia, previa emissione di un apposito Decreto in seguito all’intervento del Tar.
Inoltre, per la giornata di domenica 8 ottobre 2023, sarà possibile cacciare la lepre (fino a un massimo di 3 capi a stagione) e la pernice (fino a un massimo di 4 capi a stagione). Si ricorda che la caccia alla nobile stanziale in area Rete Natura 2000 sarà consentita a partire dal 1° ottobre, limitatamente alle aree autogestite con piano di prelievo specifico.
Si precisa che il decreto non subirà modifiche su questo aspetto, pertanto la caccia sarà possibile esclusivamente nelle aree autogestite con piano di prelievo.

Da giovedì 5 ottobre, la caccia sarà aperta per tutti i giovedì successivi, ad eccezione della selvaggina nobile stanziale, come indicato nel calendario venatorio.
Nel comunicato stampa, Federcaccia Sardegna esprime gratitudine all’assessore Porcu e al suo staff per aver mantenuto gli impegni presi a seguito dei positivi risultati dei censimenti faunistici. Si invitano tutti i cacciatori a continuare a comunicare gli abbattimenti effettuati, contribuendo così all’efficace gestione delle risorse faunistiche della regione.