Consiglio di Stato Annulla Ordinanza TAR Calabria: Federcaccia Attende Discussione sul Merito

In un decreto pubblicato oggi, la Sezione sesta del Consiglio di Stato ha preso una decisione urgente annullando e sospendendo tutti gli effetti dell’ordinanza emessa dal TAR Calabria in risposta al ricorso presentato da Anuu Migratoristi e Arcicaccia Calabria. Questa pronuncia riguarda le nomine dei membri dei comitati di gestione degli ambiti territoriali di caccia RC1 e RC2, effettuate dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria.

La Federazione Italiana della Caccia (Federcaccia) ha accolto favorevolmente la decisione del Consiglio di Stato e ora attende la discussione sul merito, fissata per l’11 gennaio. In una nota, l’Ufficio Stampa Regionale della Federcaccia invita le associazioni e coloro che hanno espresso giudizi e meriti prima delle decisioni definitive dei giudici a riflettere. Si sottolinea l’importanza di evitare distorsioni della realtà e di celebrare vittorie premature durante questo periodo di attesa. La Federcaccia si prepara a un confronto approfondito sulla questione, confermando la sua fiducia nel sistema giudiziario e nel rispetto dei tempi e delle procedure legali.

Marche: proseguono le operazioni di marcatura dei tordi

Si sono concluse nelle Marche, nella zona del Parco del Conero e di Senigallia, le operazioni di cattura di 6 esemplari di tordo bottaccio che sono stati dotati di trasmettitore satellitare e successivamente rilasciati.

Il progetto, finanziato da Federcaccia Marche e Federcaccia Nazionale e seguito dall’Ufficio Studi e Ricerche FIdC è volto a incrementare ulteriormente il patrimonio di dati relativi agli spostamenti dei tordi durante inverno e successivamente durante la migrazione prenuziale. Uniti a quelli degli esemplari oggetto di analoghe operazioni in programma in Sardegna la prossima settimana, consentiranno di avere un quadro sempre più completo sui tempi e le direttrici delle migrazioni per aumentare la conoscenza generale della specie e avere dati sempre più precisi e attendibili a supporto della gestione corretta della specie e dei tempi di caccia.

Progetto Solidale in Toscana: Centri di Lavorazione Selvaggina Donano oltre 2.200 Chili di Carne al Banco Alimentare

Dal luglio 2021, i Centri di Lavorazione Selvaggina della Toscana hanno dimostrato un impegno costante nella solidarietà, donando oltre 2.200 chili di carne pregiata, il cui valore commerciale si attesta intorno ai 45.000 euro, al Banco Alimentare. Questo progetto benefico continua a portare frutti positivi, con sette Centri che hanno recentemente aderito al nuovo avviso pubblico, prevedendo ulteriori donazioni.

La vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, insieme all’assessore regionale alla salute, Simone Bezzini, ha presentato i risultati raggiunti finora e annunciato il nuovo bando. Saccardi ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, evidenziando come un investimento regionale di circa 8000 euro abbia generato donazioni di carne dal valore oltre cinque volte superiore. Il nuovo bando segna una transizione da una fase sperimentale a un programma più strutturato e organizzato.

Bezzini ha enfatizzato l’aspetto della sicurezza alimentare di questo progetto, evidenziando come il controllo della carne degli ungulati abbattuti (80 mila all’anno) consenta di monitorare la salute della selvaggina, garantendo prodotti sicuri e di qualità per la distribuzione.

Il rappresentante del Banco Alimentare ha elogiato l’iniziativa, che permette di utilizzare la carne degli ungulati abbattuti a beneficio delle famiglie bisognose, contrastando lo spreco alimentare.

Il presidente dell’ATC Siena, Roberto Vivarelli, ha sottolineato la rilevanza sociale dell’iniziativa, evidenziando che questa carne può aiutare coloro che altrimenti avrebbero difficoltà ad acquistarla.

L’avviso è stato pubblicato sui siti delle ASL toscane, e i rimborsi dei costi sostenuti dai Centri di Lavorazione Selvaggina saranno finanziati attraverso le ASL. La distribuzione al Banco Alimentare coinvolgerà diverse figure e istituzioni legate all’attività venatoria e al controllo degli ungulati, garantendo la sicurezza alimentare e una distribuzione efficace di questi alimenti preziosi.

Zooprofilattico Umbria e Marche: Corso on line per Bioregolatori

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche “Togo Rosati.” Ha organizzato e rende disponibile al seguente link https://formazione.izsum.it/eventi/2148 il corso: FORMAZIONE IN MATERIA DI BIOSICUREZZA PER L’ISCRIZIONE ALL’ELENCO NAZIONALE DEI BIOREGOLATORI.

Il Corso è gratuito ed è fruibile a distanza, pertanto può essere svolto in qualsiasi momento e direttamente dal partecipante.

Sul portale ogni informazione utile per l’iscrizione.

Abbattimento dei Mufloni al Giglio: Enpa e Parco dell’Arcipelago Toscano in due posizioni diverse

Gli ambientalisti tornano a sollevare critiche sulle operazioni d’abbattimento dei mufloni all’Isola del Giglio, suscitando una replica da parte di Giampiero Sammuri, presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano.

L’Enpa, dopo aver richiesto invano di fermare l’abbattimento dei mufloni, definendolo un “piano di sterminio”, sta considerando di presentare una denuncia per danno ambientale. Testimoni affermano che tutti i mufloni all’interno della Riserva Storica del Franco sono stati uccisi, provocando la perdita di un patrimonio genetico unico secondo l’Enpa. L’associazione intende chiedere giustizia per questo “gravissimo danno ambientale” causato dalle fucilate.
L’Enpa critica l’eradicazione come conseguenza di una “pericolosa deriva venatoria” che sembra considerare gli animali selvatici come la causa di tutti i problemi, riducendoli a una moneta di scambio politico.

Il presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano, Giampiero Sammuri, risponde indirettamente alle critiche in un’intervista rilasciata a Maremma Oggi. Sammuri esprime perplessità sulla difesa accanita dei mufloni al Giglio, sottolineando l’indifferenza verso gli abbattimenti annuali di centinaia di mufloni in altre regioni d’Italia.
Sammuri spiega che al Giglio, a differenza di altre regioni, il muflone non ha raggiunto un equilibrio con l’ambiente, richiedendo interventi di controllo. In risposta alle preoccupazioni sull’eradicazione, Sammuri cita i risultati sul patrimonio genetico unico inviati all’Ispra, il quale ha confermato la necessità di procedere con l’eradicazione e la sterilizzazione dei mufloni catturati.

Il presidente del Parco propone un cambiamento normativo per proteggere i mufloni al Giglio, suggerendo di escluderli dalle specie cacciabili in Italia continentale e classificarli come parautoctoni nell’isola, seguendo l’esempio della Sardegna. Altrimenti, sostiene Sammuri, gli abbattimenti continueranno.

Un Cambio di Passo nel Confronto con la Peste Suina Africana: Riflessioni dal Convegno di Acqui Terme

Il convegno sulla Peste Suina Africana (PSA), tenutosi venerdì 17 novembre ad Acqui Terme, ha rappresentato un momento cruciale nel confronto con l’epidemia che colpisce sempre più il territorio italiano. L’evento, organizzato dalle Federazioni regionali Federcaccia di Piemonte, Lombardia e Liguria, ha visto la partecipazione del Presidente nazionale Massimo Buconi e dei vertici governativi coinvolti nella gestione della problematica.

Il Sottosegretario all’Agricoltura, sen. Patrizio La Pietra, e il Commissario Straordinario per la peste suina africana, dottor Vincenzo Caputo, sono stati i protagonisti attesi del convegno, offrendo risposte dettagliate alle domande dei cacciatori e dei rappresentanti istituzionali presenti. Tra le novità più significative, l’impegno del Sottosegretario La Pietra a implementare a livello governativo le proposte del Commissario Straordinario, in particolare riguardo all’ampliamento del periodo di caccia per le squadre di cinghialai e la chiarezza sulla pratica dell’autoconsumo per la carne cacciata in area PSA, garantendo nel contempo la sicurezza.

Le richieste dei cacciatori, che considerano la caccia come un servizio pubblico nel rispetto dell’etica venatoria, hanno ottenuto il riconoscimento da tutti i rappresentanti istituzionali presenti, evidenziando il ruolo cruciale della comunità venatoria nella lotta contro la PSA.

Nonostante i progressi, sono emersi punti critici e sfide nel perseguire un tasso significativo di depopolamento della specie cinghiale. Tra questi, problemi logistici come la mancanza di centri di controllo, il numero limitato di veterinari pubblici e l’applicazione eterogenea del piano di controllo su scala nazionale. Il Sottosegretario ha promesso un impegno per garantire un’applicazione più uniforme e superare gli ostacoli burocratici.

Il convegno ha riunito relatori direttamente coinvolti nella gestione della PSA, tra cui il Vice Presidente di Regione Piemonte Fabio Carosso, l’Assessore regionale piemontese all’agricoltura Marco Protopapa, e numerosi rappresentanti istituzionali e dirigenti delle Federazioni regionali. La partecipazione di cacciatori, rappresentanti di altre associazioni venatorie, e membri di Atc e Ca delle regioni coinvolte ha sottolineato l’unità nel fronteggiare la malattia.

L’impegno condiviso di affrontare, arrestare e possibilmente eradicare la PSA è emerso come la priorità principale, dimostrando la determinazione della comunità venatoria nell’assicurare la sicurezza e la sostenibilità delle attività venatorie.

in Siclia stop alla caccia. La Regione lavora per il nuovo calendario venatorio

La Regione Sicilia ha comunicato ufficialmente, attraverso un comunicato stampa, che in data 13 novembre, l’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, ha firmato il decreto di sospensione del calendario venatorio 2023-24. Questa decisione è stata presa in risposta all’ordinanza emessa dal Consiglio di giustizia amministrativa il 10 novembre scorso.

L’assessore Sammartino ha voluto rassicurare la comunità dei cacciatori siciliani, dichiarando che nonostante la sospensione attuale, gli uffici regionali sono già al lavoro per avviare una nuova istruttoria. Tale procedura sarà finalizzata a valutare le eventuali conseguenze degli incendi che hanno interessato la regione nei mesi di luglio e agosto. L’obiettivo principale sarà verificare l’impatto di tali eventi sulla persistenza e sull’esistenza della fauna nei territori siciliani.

Una volta completate le necessarie verifiche, la Regione sarà pronta ad emanare un nuovo calendario venatorio, cercando di conciliare le esigenze della gestione faunistica con quelle della tutela dell’ambiente, considerando gli effetti degli incendi sulla fauna e sulle abitudini degli animali selvatici.

Questa decisione dimostra l’attenzione della Regione Sicilia nei confronti delle dinamiche ambientali e dell’importanza di una gestione responsabile della fauna selvatica, garantendo nel contempo la sicurezza e la sostenibilità dell’attività venatoria nella regione.

Nuove Misure di Contenimento della Peste Suina Africana in Basilicata

In Basilicata, una nuova ordinanza presidenziale è stata emessa in risposta alla diffusione della Peste suina africana (PSA), introducendo misure cruciali per proteggere la salute pubblica e l’economia della regione.

L’ordinanza presidenziale prevede una serie di azioni mirate:

Raccolta e Distruzione delle Carcasse: Un passo fondamentale è la raccolta e distruzione delle carcasse dei cinghiali, sia nelle operazioni di sorveglianza passiva che tra i cacciatori e i selecontrollori. Questa misura è essenziale per prevenire la diffusione del virus.

Sostegno Finanziario: La Regione Basilicata ha stanziato 250.000 euro per coprire completamente le spese relative alla distruzione delle carcasse, alleviando il peso finanziario sull’Azienda Sanitaria di Potenza.

Ricerca sul Territorio: Per migliorare ulteriormente il monitoraggio della PSA, è previsto un contributo economico per la ricerca delle carcasse di cinghiali.

L’obiettivo principale di queste misure è riportare il numero dei cinghiali entro limiti sostenibili, come stabilito nel piano di depopolamento. Il vicepresidente e assessore alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, ha dichiarato che l’obiettivo è eradicare il virus della PSA senza impattare negativamente sulle attività commerciali, sul turismo, sullo sviluppo rurale e sull’intera filiera produttiva del settore.

Per garantire un’efficace implementazione delle misure, la regione sta lavorando in sinergia e ha costituito Gruppi Operativi Territoriali Provinciali con il compito di coordinare gli interventi per il depopolamento, la formazione degli operatori, la biosicurezza degli allevamenti e altro ancora.

La Basilicata sta adottando misure decisive per proteggere la regione dalla Peste suina africana. Queste azioni sono essenziali per preservare la salute pubblica e l’economia regionale. Il coordinamento e la collaborazione sono fondamentali per il successo di questi sforzi e per garantire un futuro più sicuro per Basilicata.

Rendicontazione del prelievo dello storno. Variati i termini in Toscana

Federcaccia Toscana segnala che la comunicazione degli storni abbattuti per chi utilizza il tesserino cartaceo da adesso in poi è diventata settimanale, in quanto sono stati superati i 10.000 capi rendicontati.

Ogni martedì alle ore 20.00 andranno rendicontati i capi abbattuti a partire dal mercoledì antecedente.

Gli adempimenti di cui sopra non sono dovuti dai cacciatori che utilizzano la APP tesserino venatorio TOSCACCIA, in quanto in questo caso la registrazione avviene in automatico sul portale regionale.

La federazione invita pertanto tutti i cacciatori che avessero bisogno di assistenza nella procedura di rendicontazione ad inviare ogni martedì il seguente modulo compilato alla mail fidc.toscana@fidc.it.

scarica il modulo

Cacciatori con un Cuore d’Oro: Il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia e la Ricostruzione dell’Asilo di Cesena

L’Italia è un paese noto per la sua straordinaria bellezza naturale e la sua ricca tradizione di caccia. Ma dietro a queste attività, spesso ci sono persone con un grande cuore che dimostrano una profonda solidarietà verso la comunità e l’ambiente. Un esempio straordinario di ciò è il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia, che recentemente ha dimostrato il suo impegno verso il sociale in modo tangibile dopo un’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna.

Un Atto di Generosità dopo la Catastrofe
Il 4 maggio scorso, l’Emilia Romagna è stata colpita da una devastante alluvione, che ha causato distruzione e disagi nella regione. Tuttavia, in mezzo alla tragedia, il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia ha dimostrato il suo impegno verso la comunità, raccogliendo fondi non solo tra i cacciatori ma anche dalle sezioni locali della Federazione Italiana della Caccia e da gruppi di cacciatori locali. Questi fondi hanno reso possibile la ristrutturazione della scuola dell’infanzia e asilo nido IPPODROMO di Cesena.

La Rinascita di “La Buca” e del Giardino
Grazie ai fondi raccolti, è stato possibile riarredare “La Buca”, una stanza motoria con giochi morbidi pensati per i più piccoli, e il giardino, che era stato completamente distrutto dalla furia delle acque. Questo intervento non solo ha restituito un ambiente sicuro e confortevole ai bambini, ma ha anche ridato speranza a una comunità che aveva subito perdite significative.
Lo scorso venerdì 27 ottobre, in una cerimonia solenne alle ore 10, l’asilo ristrutturato è stato ufficialmente consegnato al Comune di Cesena. La cerimonia avrà la presenza del sindaco di Cesena, Enzo Lattuca, e del presidente della provincia Forlì-Cesena, insieme all’assessore alla persona e alla famiglia, Carmelina Labruzzo. Il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia sarà rappresentato dalla responsabile Isabella Villa e dalla vice Paola Gobbi, che ha svolto un ruolo chiave nell’aiuto alle vittime dell’alluvione.

Una Targa per Ricordare
All’ingresso de “La Buca,” una targa commemorativa rimarrà come testimonianza dell’impegno del Coordinamento, della Federazione Italiana della Caccia e di tutti i cacciatori coinvolti nella realizzazione di questo progetto significativo. Questa targa ricorderà a tutti che quando la comunità ha bisogno, i cacciatori sono pronti ad aiutare.
Non è la prima volta che i cacciatori dimostrano il loro impegno verso chi ha bisogno e l’ambiente. Immediatamente dopo l’evento dell’4 maggio, il Coordinamento, in collaborazione con la Protezione Civile, ha fornito beni di prima necessità alle famiglie sfollate e ha supportato le operazioni di pulizia delle strade.
In conclusione, il Coordinamento Nazionale Cacciatrici Federcaccia ha dimostrato che la caccia può essere accompagnata da un forte senso di responsabilità sociale. Questa è un’ennesima dimostrazione dell’impegno dei cacciatori verso la comunità e l’ambiente, sottolineando che quando la solidarietà è richiesta, essi sono pronti a rispondere.