Il Futuro della Caccia in Toscana: Il Consiglio Regionale di Federcaccia Toscana-UCT si Concentra sul Piano Faunistico Venatorio

Venerdì scorso, a Firenze, si è tenuto il Consiglio Regionale di Federcaccia Toscana-Unione Cacciatori Toscani (UCT), con un’attenzione particolare al futuro del Piano Faunistico Venatorio Regionale Toscano.

La discussione, guidata dal Presidente Regionale Marco Salvadori, ha portato alla creazione di un documento di circa cento pagine che copre una vasta gamma di aspetti relativi all’attività venatoria e alla gestione faunistico-ambientale. Questo documento ambizioso è stato progettato con l’obiettivo di fornire una panoramica completa sulla gestione del territorio regionale, con un’enfasi particolare sull’ambiente e sulla biodiversità.

Una delle principali sfide che il Piano Faunistico Venatorio Regionale Toscano intende affrontare è la conservazione della selvaggina stanziale, insieme alla gestione degli ungulati, questioni di fondamentale importanza per il benessere dell’ecosistema toscano. Il piano offre anche spazio per opportunità di collaborazione con il settore agricolo, riconoscendo l’importanza di un dialogo costruttivo tra agricoltura e caccia. Inoltre, si tiene conto degli investimenti delle politiche agricole comuni (PAC) e del loro impatto sulla conservazione e gestione della fauna selvatica.

L’ampia discussione ha coinvolto attivamente i Presidenti Provinciali dell’Associazione, che hanno contribuito a raffinare ulteriormente la proposta. Il Presidente Marco Salvadori ha sottolineato l’importanza di questo cambiamento di prospettiva: “Dobbiamo dare un nuovo significato sociale alla caccia, ristabilendo legami positivi con l’agricoltura e la dimensione ambientale”. Questo approccio più ampio mira a incoraggiare altre associazioni venatorie a presentare le proprie contribuzioni, promuovendo una visione condivisa per il futuro della caccia in Toscana.

Il Piano Faunistico Venatorio Regionale Toscano rappresenta un importante passo avanti verso una gestione responsabile della fauna selvatica e dell’ambiente, con l’obiettivo di preservare la bellezza naturale della regione e promuovere un rapporto equilibrato tra la caccia e la tutela dell’ambiente. Siamo entusiasti di seguire lo sviluppo di questo piano e osservare come le iniziative di collaborazione possano contribuire positivamente all’ecosistema toscano.

Accordi di Reciprocità tra Toscana, Umbria e Lazio per la Stagione Venatoria 2023/2024

Nella seduta del 9 Ottobre 2023, la Giunta Regionale Toscana ha dato il via verde alle delibere inerenti agli accordi di reciprocità ed interscambio tra le Regioni Toscana, Umbria e Lazio per la stagione venatoria 2023/2024. Questi accordi sono stati concepiti per regolare l’accesso e l’interscambio tra le tre regioni, nonché per fissare le quote di accesso giornaliero per le 20 giornate dedicate alla selvaggina migratoria da appostamento.

Accordo di Interscambio: Accesso e Quote Giornaliere

Questo accordo mira a facilitare la caccia tra le regioni coinvolte, garantendo opportunità di caccia in territori diversi. Una delle componenti chiave è l’accesso giornaliero alla selvaggina migratoria da appostamento. Per i cacciatori toscani, il costo di accesso a questa attività è stato fissato a 35 euro.

Ecco i dettagli delle quote di accesso:

  • Regione Umbria: I cacciatori toscani possono prenotare e utilizzare fino a 20 giornate di caccia previa teleprenotazione.
  • Regione Lazio: Invece, il limite per la caccia in territorio laziale è fissato a 18 giornate.

Va notato che i cacciatori provenienti dalle Regioni Toscana e Umbria che intendono richiedere la residenza venatoria nella regione diversa da quella di residenza godono di priorità rispetto a coloro che richiedono l’iscrizione agli ATC (Associazioni Temporanee di Caccia) come ulteriori ATC. Questi cacciatori hanno il diritto di iniziare l’attività venatoria dal primo giorno utile di caccia, compresi eventuali giorni di apertura anticipata, nel rispetto del calendario venatorio regionale.

Altre Specifiche Intese Regionali

Per quanto riguarda i cacciatori che richiedono l’iscrizione all’ATC non come residenza venatoria, il primo giorno utile di caccia è fissato per la terza domenica di settembre, con le giornate che seguono le restrizioni imposte dalla regione di provenienza se più restrittive. Inoltre, oltre a quanto stabilito dall’accordo principale, le Regioni Umbria e Toscana, entro i limiti delle rispettive competenze, possono stipulare ulteriori accordi specifici in deroga.

Questi accordi di reciprocità rappresentano un passo importante nella gestione della caccia tra queste regioni, fornendo una struttura chiara per l’interscambio e l’accesso alle risorse venatorie. La cooperazione tra le regioni è fondamentale per garantire una caccia sostenibile e responsabile.

Nuove Regole per la Caccia in Italia. Le Modifiche alla Legge entrano in vigore

Importante cambiamento per il mondo venatorio italiano, poiché le modifiche alla legge sulla caccia, approvate attraverso la conversione del decreto Asset, diventano finalmente effettive. Con la firma del presidente della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, queste modifiche entrano in vigore, portando con sé regole chiare e significative per i cacciatori e gli amanti della fauna selvatica.

Divieto di Munizioni al Piombo in Determinate Zone

Una delle modifiche principali è il divieto di utilizzare munizioni al piombo in determinate aree. Questo divieto si applica esclusivamente nelle seguenti zone:

1. Zone Umide Ramsar: Le zone umide elencate nell’elenco Ramsar ora sono escluse dall’uso di munizioni al piombo.

2. Zone nei Siti di Interesse Comunitario: Anche le zone all’interno dei Siti di Interesse Comunitario sono soggette al divieto di munizioni al piombo.

3. Zone di Protezione Speciale: Queste aree, designate come Zone di Protezione Speciale, sono ora sottoposte alla stessa restrizione sulle munizioni.

4. Riserve Naturali e Oasi di Protezione: All’interno delle riserve naturali e delle oasi di protezione, le munizioni al piombo non possono essere impiegate.

Queste restrizioni sono state introdotte per proteggere l’ambiente e la fauna selvatica nelle aree sensibili.

Valutazione dei Calendari Venatori Regionali

A partire dalla prossima stagione venatoria, i calendari venatori regionali dovranno essere valutati da un organo centrale, il Comitato Faunistico-Venatorio Nazionale. Questo comitato comprende anche tre rappresentanti delle associazioni venatorie, inclusi i presidenti nazionali di Federcaccia, Libera Caccia ed Enalcaccia. Questa misura mira a garantire una gestione più equa ed equilibrata della caccia in tutto il paese.

Questioni Legali e Richieste di Chiarimenti da Bruxelles

Mentre le nuove regole entrano in vigore, due aspetti richiamano l’attenzione. In primo luogo, i tribunali potrebbero essere chiamati a esaminare la legittimità costituzionale di queste modifiche alla legge sulla caccia, e le contestazioni legali potrebbero emergere.

In secondo luogo, Bruxelles è interessata a questa questione, in quanto la Commissione europea aveva già sollevato dubbi e richiesto chiarimenti sull’applicazione del regolamento comunitario sulle munizioni al piombo. Le autorità europee monitorano da vicino il rispetto delle normative comunitarie riguardanti la caccia in Italia.

In conclusione, mentre le nuove regole per la caccia in Italia entrano in vigore, il mondo venatorio guarda con interesse a come queste modifiche influenzeranno la pratica della caccia e l’ambiente. Resta da vedere come si svilupperanno le questioni legali e le richieste di chiarimenti da parte dell’Unione Europea, ma una cosa è certa: il dibattito sulla caccia e la sua regolamentazione rimane al centro dell’attenzione.

Quiil testo della Gazzetta Ufficiale

Sospesa la Caccia al Moriglione in Calabria: Decisione del Tar

Una pausa nella caccia al moriglione mentre il resto del calendario venatorio rimane in vigore.

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) ha emesso una decisione di sospensione della caccia al moriglione in Calabria, scatenando un dibattito tra gli amanti della caccia e le organizzazioni ambientaliste. La sospensione entra in vigore in attesa dell’udienza che si terrà l’8 novembre.

La svolta giuridica è stata presa in risposta alle preoccupazioni sollevate da diverse associazioni, tra cui Lipu, Wwf, Lac, Enpa, Lav e Legambiente, che hanno sollevato dubbi sulla caccia al moriglione nella regione.

Il decreto 514/2023 della prima sezione del Tar ha quindi deciso di sospendere temporaneamente la caccia al moriglione in Calabria in attesa dell’udienza di novembre. Questa decisione è stata accolta con interesse sia dai sostenitori della tutela della fauna che dai cacciatori.

È importante notare che, almeno per il momento, il resto del calendario venatorio rimane in vigore. Il Tar ha deciso di non esprimersi sulla data di chiusura della caccia a beccaccia, turdidi e uccelli acquatici. La decisione sulla stagione di caccia alla moretta verrà presa solo una settimana prima dell’udienza di merito, che si terrà il 1° novembre. La caccia al combattente e alla tortora, cacciabili solo fino all’8 ottobre, non è stata modificata.

Questa decisione del Tar ha quindi creato una pausa nella caccia al moriglione in Calabria, consentendo alle autorità e alle parti interessate di esaminare ulteriormente la situazione. Il dibattito sulla gestione della fauna selvatica e sulla caccia in Italia rimane aperto, e l’udienza dell’8 novembre sarà un momento cruciale per definire il futuro delle attività venatorie nella regione.

Nuove Regole sulla Caccia: Munizioni e Calendari Venatori

Le proposte di modifica al decreto Asset scatenano discussioni sulla caccia in Italia
La Camera dei Deputati ha avviato la discussione sul ddl che mira a convertire il decreto Asset, portando in primo piano due importanti temi riguardanti la caccia in Italia: l’uso delle munizioni in piombo e i calendari venatori regionali.

Le modifiche proposte dal governo Meloni riguardano principalmente le restrizioni sull’uso di munizioni al piombo, che sono state oggetto di dibattito negli ultimi mesi. Se il ddl verrà approvato, l’uso di munizioni al piombo sarà vietato soltanto nelle zone umide elencate nell’elenco Ramsar e in alcune aree protette, come i Siti di Interesse Comunitario, le Zone di Protezione Speciale e le riserve naturali e oasi di protezione. Chiunque venga scoperto con munizioni al piombo mentre si dirige o torna dalla caccia in queste aree sarà soggetto a sanzioni amministrative pecuniarie, che vanno da 20 a 300 euro. Tuttavia, il cacciatore non sarà multato se può dimostrare che detiene tali munizioni per scopi diversi dalla caccia.

L’altra importante modifica riguarda i calendari venatori regionali. Nonostante iniziali proposte di semplificazione, il ddl mantiene l’obbligo di richiedere il parere dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale. Entrambi avranno un mese di tempo per esprimere il loro parere, e una volta trascorsi i 30 giorni, i pareri si considereranno acquisiti. Inoltre, rimane in vigore il riferimento all’arco temporale massimo previsto dalla legge, il che significa che in caso di preapertura della caccia, la stagione dovrà essere accorciata di un periodo equivalente.

La discussione si sposta ora alla Camera dei Deputati, dove verranno ulteriormente esaminati questi emendamenti.

Ricostituito il Tavolo Interprovinciale della Caccia e della Pesca in Lombardia

Un passo avanti per la gestione sostenibile delle attività venatorie e ittiche nella regione.
Su proposta del Consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Pietro Macconi, componente la Commissione Agricoltura, l’Assessore Alessandro Beduschi ha condiviso l’opportunità di ricostituire il Tavolo Interprovinciale Caccia e Pesca. Dopo una pausa dovuta alla pandemia, il Tavolo riprenderà le sue attività nel prossimo mese di Ottobre.

Il Tavolo riunirà tutte le Associazioni della caccia e della pesca a livello provinciale insieme ai Consiglieri Regionali eletti nelle varie Province vicine a queste realtà territoriali. L’obiettivo è promuovere il dialogo costruttivo e il confronto tra le Associazioni di Categoria e i rappresentanti politici, al fine di elaborare proposte utili e condivise.
Il Tavolo si presenta come uno strumento fondamentale per semplificare e armonizzare il lavoro di tutte le componenti coinvolte, considerando la complessità delle normative e della burocrazia che circondano le attività di caccia e pesca in Lombardia.